Il primo blocco del gas russo non danneggia il nostro paese.
Uno dei maggiori ingressi del gas russo verso l’Europa è stato chiuso. L’Ucraina blocca blocca il punto di ingresso di Sokhranivka e la stazione di compressione di Novopskov. Questo ingresso serve cinque paesi europei. Mentre il Ue si valuta l’embargo al gas russo, ci pensa il gestore del sistema di trasporto del gas ucraino a chiudere i rubinetti per l’Europa.
Questa mattina è arrivato l’annunciato stop di un terzo delle forniture di gas metano russo. Mentre ci si aspettava un’interruzione da parte della Gazprom, è stata la GTSOU, il gestore ucraino dove passano i gasdotti russi ad annunciare questo provvedimento. La motivazione però è l’occupazione del Donbass da parte delle truppe russe. Ferma anche la stazione di compressione di confine (CS) Novopskov sul gasdotto Soyuz. I flussi, ha fatto sapere il gestore, potrebbero essere reindirizzati a Sudzha, in Russia. Il gestore ucraino ha deciso di chiudere il punto di partenza perché la stazione è occupata da russi e separatisti.
Da questa rotta passano 32,6 milioni di metri cubi di gas destinato all’Europa ogni giorno, nello specifico Slovacchia, Ungheria, Austria, Romania e Italia. La compagnia ucraina che gestisce i gasdotti d’interconnessione tra la Russia e l’Europa dichiara che “L‘Ucraina non è più responsabile del trasporto del gas russo attraverso i territori ucraini sotto occupazione militare russa: si tratta di un terzo del volume totale del transito di gas verso l’Europa”.
Il sistema di fornitura in Italia è bilanciato da Nord
L’operatore ha spiegato che sono state cause di forza maggiore a costringere la società a chiudere questo punto del gasdotto a causa dell’occupazione russa. «Tutto ciò ha messo in pericolo la stabilità e la sicurezza dell’intero sistema di trasporto del gas ucraino. Queste azioni nell’ambito del contratto di transito sono circostanze di forza maggiore che rendono impossibile adempiere agli obblighi a Sokhranivka e alla stazione di compressione di confine Novopskov», che non è attualmente controllata da Gtsou.
Il prezzo, dopo un avvio in rialzo, sul mercato europeo oscilla sotto quota 100 euro al Megawattora. Per quanto riguarda il rifornimento italiano non si è registrato nessun rallentamento. Al momento i flussi a Tarvisio sono in diminuzione rispetto a ieri ma sono compensati da maggior afflusso a Passo Gries (da Nord), grazie all’interconnessione delle reti e alle varie fonti di importazione. Per il momento la fornitura di gas è bilanciata nel nostro paese senza particolari problemi.